Acustica

Problemi

La percezione del rumore come disturbo

L’esposizione ad un eccessivo inquinamento acustico può provocare disturbi alla salute psico-fisica dell’individuo. La legge n. 447/1995 art. 2 fornisce una corretta e comprensibile definizione di inquinamento acustico: “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi”. Nel caso dei disturbi acustici legati alla residenza in un’abitazione, distinguiamo quelli che sono i rumori provenienti dall’esterno dell’edifico e più propriamente legati all’inquinamento acustico (traffico da auto, treni, aerei; attività commerciali, ristoranti, bar, etc.), dai rumori generati all’interno dell’abitazione come ad esempio: gli elettrodomestici, il calpestio, i climatizzatori e ventilconvettori, l’impianto idraulico, l’ascensore, tutti i comportamenti eccessivi dei vicini (urla, schiamazzi, musica e suoni ad alto volume).

Quando i rumori provengono dal bagno

La salvaguardia del nostro benessere all’interno degli ambienti abitativi, di lavoro o di svago, oppure all’interno di ambienti pubblici e ricettivi, è tutelata da un quadro normativo in Italia che trova applicazione attraverso il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) 5/12/1997 sui “Requisiti acustici passivi degli edifici”. Attraverso tale dispositivo di legge, nella costruzione o ristrutturazione di ogni edificio sul territorio italiano, debbono essere rispettati una serie di requisiti, che limitano l’esposizione degli inquilini al rumore. Nel caso degli “impianti discontinui” (così vengono definiti gli impianti idrotermosanitari all’interno del DPCM5/12/1997) non deve essere mai superato, qualsiasi sia la destinazione d’uso dell’edifico, il limite massimo di 35 decibel, rilevato nell’ambiente disturbato.

Come mai è accresciuta l’intollerabilità dei rumori da impianto?

Ridurre l’esposizione umana al rumore rappresenta un elemento fondamentale per la qualità dell’abitare ed un requisito igienico-sanitario dell’edificio che, alla luce delle norme in materia acustica, non è più una questione soggettiva legata alle differenti sensibilità e percezione del singolo individuo, bensì un valore tangibile e determinante per il benessere abitativo. Considerando oggi -nelle costruzioni moderne- un adeguato isolamento acustico dell’involucro di un edificio (ottenuto in abbinamento all’isolamento termico imposto dal D.Lgs 311/06), tendenzialmente quando si registrano le fonti di energia sonora all’interno di un’abitazione, si riscontrano bassi livelli di rumori di fondo. Ciò accentua la nostra sensibilità e -soprattutto nelle ore più tranquille- la percezione dei rumori interni all’abitazione diventa più significativa e, per certi aspetti, meno tollerabile. Ciò comporta una maggiore suscettibilità al disturbo con il conseguente degrado del livello di comfort. Tra gli elementi che maggiormente procurano questi disturbi vi sono gli impianti di scarico: tubazioni, apparecchi sanitari, cassette di risciacquo WC, sifoni.

Le dinamiche di trasmissione del rumore

Conoscendo i principi della fisica acustica ed il comportamento dei materiali in relazione alle dinamiche di trasmissione del rumore è possibile scegliere le soluzioni più efficaci ai fini dell’insonorizzazione. Adottare soluzioni appropriate non significa soltanto raggiungere risultati di isolamento acustico che siano conformi al DPCM 5/12/1997 sui requisiti acustici passivi degli edifici, ma può voler dire «ottenere risultati adeguati al comfort abitativo desiderato» dagli inquilini dell’abitazione. Secondo i principi di trasmissione dell’energia sonora, il rumore ha due differenti componenti, l’una diretta e l’altra indiretta. Nel caso di un rumore determinato da impatto o urto, si propaga una vibrazione per VIA SOLIDO (componente diretta) e per limitare la trasmissione è necessario utilizzare materiali morbidi, flessibili, atti a dissipare l’energia vibrante (meccanismo di “massa/molla/massa). Il rumore, invece, che si trasmette sotto forma di onda sonora per VIA AEREA (componente indiretta) può essere attenuato attraverso l’adozione di misure di sicurezza negli elementi costruttivi (aumento della massa o dello spessore dei materiali) oppure attraverso la riduzione del livello di pressione sonora (assorbimento acustico con prodotti specifici).

Norme

Legge quadro n. 447 del 1995

Il concetto di requisito acustico è stato introdotto in forma generale in Italia con la legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 30 ottobre 1995 che, affidando a successivi decreti, leggi e provvedimenti l’attuazione delle prescrizioni, individua innanzitutto la figura del tecnico competente in acustica, quindi le modalità di certificazione delle caratteristiche acustiche dei prodotti e di progettazione delle costruzioni, ed infine indica come realizzare la classificazione del territorio ai fini acustici ed i metodi di controllo e di autorizzazione per edificare.

Il DPCM 5/12/1997 sui requisiti acustici passivi degli edifici

Il Decreto attuativo alla legge n. 447 sull’inquinamento acustico viene emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri il 5 dicembre 1997 stabilendo i requisiti acustici passivi degli edifici e al tempo stesso classificandone le categorie di destinazione d’uso secondo la TABELLA A come pubblicato nel DPCM 5/12/1997.

 

Il DPCM 5/12/1997 attraverso la TABELLA B stabilisce l’isolamento acustico che devono garantire pareti divisorie e facciate, il livello del rumore da calpestio dei solai ed il massimo rumore ammesso per gli impianti operanti all’interno dell’edificio, suddivisi a loro volta in base al funzionamento continuo (caldaie, condizionatori, etc.) o discontinuo (ascensori, impianti idrotermosanitari e scarichi). I limiti del decreto sono imposti in opera, quindi è indispensabile tenere in considerazione le reali prestazioni dei prodotti utilizzati, gli effetti derivanti dal loro inserimento nel particolare contesto edilizio e soprattutto l’accuratezza della posa che può essere determinante per il risultato finale

Rilievo Acustico Classificazione UNI Acustica Bampi
La classificazione acustica degli edifici secondo UNI 11367

Un passo importante verso la qualità acustica degli edifici come ulteriore criterio di valutazione del mercato immobiliare è stato fatto con la pubblicazione, in data 22 luglio 2010, della Norma Tecnica UNI 11367 per la classificazione acustica. In sostanza, al termine dei lavori di costruzione il tecnico competente in acustica esegue un’ampia serie di misurazioni in opera certificando la classe di appartenenza di ognuno dei 5 descrittori di controllo del requisito acustico, indipendentemente dalla destinazione d’uso dell’edificio. La media ponderata dei valori riferiti ai cinque descrittori rilevati in opera, stabilirà la classe definitiva dell’unità abitativa che, nel caso della UNI 11367 è suddivisa in 4 classi di appartenenza.

Gli effetti della classificazione acustica

Con l’applicazione della UNI 11367 acquista maggiore peso il concetto secondo il quale: “Per raggiungere i migliori risultati è indispensabile un attento controllo di tutte le fasi che convergono nel processo realizzativo: la progettazione, l’esecuzione dei lavori, la posa in opera dei materiali, la direzione lavori, le eventuali verifiche in corso d’opera”. In questo modo la classe acustica diventa un elemento tangibile di certificazione obiettiva e valutazione economica dell’immobile a tutela dell’acquirente, nonché a vantaggio delle imprese di costruzione, dei progettisti e delle aziende produttrici che investono in qualità. C’è da sottolineare che l’applicazione della norma tecnica UNI 11367 sulla classificazione acustica degli edifici, resta un’azione facoltativa e non obbligatoria. Quindi, in molti casi, là dove non proposta dal costruttore, deve essere richiesta dalla committenza o dagli acquirenti dell’immobile. Come si potrà notare, nella TABELLA UNI 11367 nella quale sono rappresentati i valori di determinazione della classe acustica, la CLASSE III è quella considerata come classe con “qualità base” perché avvicinabile ai valori stabiliti dal DPCM 5/12/1997 attualmente vigenti e da rispettare per legge in Italia.

Tabella UNI Valori Decibel Classe Acustica Bampi
Come la legge italiana tutela i diritti del compratore di un immobile

Il rispetto del requisito acustico di un edificio è stabilito per legge dal DPCM 5/12/1997 e ad esso è strettamente legata l’idoneità del bene immobiliare. Il mancato rispetto di tale requisito implica un difetto, un vizio dell’immobile che ne pregiudica il suo valore o il suo utilizzo.

Rapporto tra venditore e compratore (Art. 1490 cc)

L’art. 1490 del codice civile stabilisce che il venditore è tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendano inidonea all’uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore. In presenza di vizi il compratore può domandare a sua scelta la risoluzione del contratto (cioè lo scioglimento del contratto con la restituzione di quanto pagato) ovvero la riduzione del prezzo. Il compratore, perde il diritto alla garanzia, se non denunzia i vizi al venditore entro 8 giorni dalla scoperta, salvo il diverso termine stabilito dalle parti. La denunzia, tuttavia, non è necessaria se il venditore ha riconosciuto l’esistenza del vizio o l’ha occultato. L’azione si prescrive, in ogni caso, in 1 anno dalla consegna del bene acquistato (Art. 1495 c.c.).

Rapporto tra compratore e più soggetti (Art. 1669 cc)

Il vizio acustico rientra tra i gravi difetti dell’immobile in quanto pregiudica in modo sensibile il godimento e l’utilizzazione dell’abitazione. Conseguentemente, incide sulla funzione propria del bene (Cassazione 27 gennaio 2012 n. 1190). Tale situazione è regolata dall’art.1669 c.c. La norma prevede che se l’immobile presenta “gravi difetti, l’appaltatore è responsabile nei confronti del committente e dei suoi aventi causa, purché sia fatta la denunzia entro 1 anno dalla scoperta”. A tal proposito si veda la sentenza del Tribunale di Milano del 13 novembre 2015, n. 12818; una sentenza che ha ribadito che i difetti dovuti ad un inadeguato isolamento acustico sono riconducibili ai gravi difetti costruttivi di cui all’art. 1669. Nel caso dell’Art. 1669 cc la garanzia sul bene immobiliare si estende a 10 anni dalla consegna del bene. L’articolo è invocabile anche contro il costruttore-venditore, il progettista ed il direttore lavori.

Il DM (Decreto Ministeriale) N° 37 del 22/01/2008: la dichiarazione di conformità della progettazione e posa di un impianto idrotermosanitario

La conformità di un impianto idrotermosanitario è subordinata al rispetto della legge vigente in materia di rispetto del requisito acustico secondo DPCM 5/12/1997. La dichiarazione di conformità di un impianto idraulico deve essere redatta nel rispetto del Decreto del Ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37 – Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera A della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 61 il 12 marzo 2008). Il decreto si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso, collocati all’interno degli stessi o delle relative pertinenze. Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell’impianto idraulico, l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all’articolo 6 del D.M. 37 del 22/01/2008. Di tale dichiarazione, debbono fare parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati, nonché il progetto di cui all’articolo 5 del D.M. 37 del 22/01/2008.

Regole

Tenuto conto che tra gli elementi di un impianto idrotermosanitario che maggiormente procurano fastidiosi disturbi acustici vi sono le tubazioni di scarico, gli apparecchi sanitari, le cassette di risciacquo WC, i sifoni, diventa imprescindibile conoscere le regole di una corretta progettazione e posa dei sistemi di scarico.

I fondamentali di un silenzioso e funzionale impianto di scarico

Un impianto di scarico può essere definito come il sistema composto da tubazioni, raccordi ed altri componenti destinati al deflusso per gravità delle acque usate derivanti dai servizi sanitari (bagni, cucine, lavanderie, etc.) e da apparecchi industriali e di laboratorio. Per assicurare un’efficace evacuazione dei reflui, senza sgradevoli effetti acustici, riflussi e diffusione in ambiente di esalazioni maleodoranti, è molto importante curare la progettazione e la realizzazione del sistema di scarico valutando alcuni fattori fondamentali:

  • la quantità scaricata,
  • la contemporaneità di utilizzo degli apparecchi sanitari,
  • la portata massima delle tubazioni,
  • la velocità di scorrimento,
  • il necessario afflusso di aria ai condotti per evitare fenomeni di pressione e depressione.
Dimensionamento Progettazione Impianto Scarico Acustica Bampi

Tutte le indicazioni tecniche divulgate da Bampi attraverso i MANUALI di PROGETTAZIONE E POSA dei sistemi di scarico, prendono spunto dalla norma UNI EN 12056:2001 e vanno intese come guida orientativa per un dimensionamento di massima dell’impianto in Italia ed in gran parte della Comunità Europea.

Tenuto conto dell’osservanza della norma UNI EN 12056:2001 per la corretta progettazione del sistema di scarico, si debbono raggiungere risultati prestazionali che garantiscano un adeguato comfort abitativo all’interno dell’abitazione. Dimensionare, progettare ed installare con cura e a regola d’arte l’impianto di scarico, significa garantirne il corretto funzionamento, cosa non banale, favorendo le condizioni per evitare tutta una serie di problemi ben noti agli inquilini, come ad esempio:

  • rumori di scorrimento dei reflui;
  • effetti di gorgoglio determinati dallo svuotamento dei sifoni;
  • esalazioni maleodoranti;
  • effetti di rallentamento del deflusso nelle pilette;
  • rumori di riempimento delle cassette di risciacquo wc;
  • effetti di pressione nei sanitari.

Una puntuale e scrupolosa progettazione deve necessariamente essere seguita da una attenta scelta dei materiali all’interno di un «sistema impianto». Il successivo processo di «direzione lavori» dovrà garantire il controllo della corretta posa degli impianti. Nonostante relazioni previsionali, soprattutto in ambito acustico, è essenziale che i «nodi delicati» dell’impianto di scarico siano trattati con la massima attenzione in fase di posa per evitare fastidiose ed irreparabili difformità.

Soluzioni

Come risolvere i disturbi acustici dell’impianto di scarico

Per evitare in partenza i problemi idraulici ed acustici che possono caratterizzare negativamente il funzionamento del sistema di scarico è necessario conoscerne i componenti, le regole di progettazione e le accortezze da seguire scrupolosamente nella fase di messa in opera. Soltanto conoscendo il comportamento e le caratteristiche di funzionamento dei vari componenti del sistema di scarico, sarà possibile scegliere le soluzioni più adatte e performanti acusticamente.

Come funziona un impianto di scarico

L’impianto di scarico raccoglie i reflui delle utenze tramite gli apparecchi sanitari e, con le diramazioni orizzontali generalmente transitanti all’interno dei solai, li evacua prima verso la colonna verticale e poi verso l’allacciamento fognario per lo smaltimento definitivo tramite il collettore orizzontale posto alla base dell’edificio. Dato che il deflusso avviene per semplice gravità è indispensabile posizionare le tubazioni orizzontali con le dovute pendenze e garantire la necessaria ventilazione dell’impianto per evitare fenomeni di depressione e lasciare inalterato il livello di acqua all’interno dei sifoni.

Fondamentali Corretto Sistema Scarico Acustica Bampi
Tipologie di rumore in un impianto di scarico

Le attenzioni fondamentali in materia di isolamento acustico devono concentrarsi su alcuni componenti dell’impianto di scarico: la tazza del water, la cassetta di risciacquo wc, i sifoni degli apparecchi sanitari e la colonna verticale. Questi elementi possono risultare fonti particolarmente fastidiose di rumore sulle quali bisogna intervenire nelle fasi di scelta dei materiali e di posa in opera:

Rumore Scarico WC Acustica Bampi
Rumore da scarico wc

Azionando la cassetta di risciacquo entrano nel wc (a seconda della taratura di portata del fabbricante della cassetta di risciacquo wc) dai 9 ai 3 litri di acqua in un tempo oscillante tra i 3 e i 5 secondi: questa operazione, necessaria per la pulizia, determina un rumore aereo particolarmente intenso e fastidioso, seppure breve, che la tazza del water tende ad amplificare all’interno del locale di servizio come una sorta di megafono, mentre la trasmissione diretta delle vibrazioni si propaga rapidamente per contatto tramite il rivestimento in ceramica di pavimento e pareti.
Le soluzioni Bampi per evitare il rumore da scarico wc sono:

FONOdBAM Guaina desolidarizzante per impianti di scarico
FONECOdBAM Lastra fonoimpedente per impianti di scarico

Rumore Carico WC Acustica Bampi
Rumore da carico wc

Una volta espulso il suo contenuto d’acqua la cassetta di risciacquo impiega circa un minuto per ricaricarsi: questa fase si manifesta inizialmente con il rumore turbolento di caduta dell’acqua nel fondo della cassetta ed in seguito con un sibilo d’intensità costante che dura fino al termine del riempimento.
Le soluzioni Bampi per evitare il rumore da carico wc sono:

BSILENT Cassetta di risciacquo wc insonorizzata incasso parete
VELA Lastra fonoimpedente per impianti di scarico
MAGNETIC Galleggiante insonorizzato universale
MAGIK Galleggiante insonorizzato universale

Rumore Depressione Gorgoglio Acustica Bampi
Rumore da depressione

Durante la fase di utilizzo degli apparecchi sanitari, ed in particolar modo quando si risciacqua il wc, l’aria risucchiata dai sifoni più vicini al solaio (doccia, vasca o bidet) provoca una sorta di gorgoglio che, nei casi peggiori, viene immediatamente seguito da un ritorno di esalazioni maleodoranti all’interno del locale. L’effetto acustico del “gorgoglio” si percepisce sovente anche quando è in funzione la fase di scarico degli elettrodomestici (lavatrice o lavastoviglie) allacciati direttamente ad un lavandino o lavello.
Le soluzioni Bampi per evitare il rumore da depressione sono:

BAMVENT-110 Valvola di aerazione per colonna di scarico
BAMVENT-50 Valvola di aerazione per utenze sanitarie

Rumore Scorrimento Scarico Acustica Bampi
Rumore da scorrimento

I reflui provenienti dalle diramazioni orizzontali, raggiunta la colonna verticale di scarico, iniziano a scendere acquistando velocità e lo scorrimento si manifesta verso i locali ospitanti l’impianto sotto forma prima di scroscio e poi di gocciolamento. Le soluzioni Bampi per evitare il rumore da scorrimento sono:

POLO-KAL 3S Sistema di scarico insonorizzato altamente performante
POLO-KAL XS Sistema di scarico insonorizzato di ultima generazione
POLO-KAL NG Sistema di scarico insonorizzato multifunzione
ULTRA-SILENT Sistema di scarico insonorizzato e rinforzato
POLO-CLIP HS Collare insonorizzato per l’ancoraggio delle colonne di scarico