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Attenzione a quali sostanze finiscono negli scarichi e a che temperature

La provenienza e la composizione chimica di detergenti e liquidi utilizzati per la pulizia, dovrebbe essere sempre a nostra conoscenza. Questo vale anche per altre “sostanze” che -a volte in modo improprio- possiamo scaricare negli apparecchi sanitari. Anche nel campo dei cosiddetti “disincrostanti” o dei liquidi “stura lavandini” possiamo trovare sul mercato prodotti che non fanno per nulla bene al sistema di scarico che trasporta i reflui. Considerato che nel 95% dei casi le reti di scarico all’interno degli edifici italiani sono realizzate in materiale plastico (Polipropilene – Polietilene – PVC Polivinilcloruro – ABS), ai fini della tenuta nel tempo, si deve tener conto anche della temperatura massima raggiungibile dai liquidi scaricati all’interno dei sanitari. Non abbiamo scritto il 100% sui materiali utilizzati per gli impianti di scarico, perché ancora possono essere attive reti di tubazioni realizzate 40/50 anni fa in ferro, piombo o gres.

Resistenza alle sostanze nocive e alle temperature

Spesso nei vasi wc vengono scaricate sostanze che dovrebbero subire differente smaltimento. Si preferisce il vaso wc per due ragioni: l’una legata all’igienicità, rispetto ad un lavello o a un bidet, e l’altra ragione legata alla maggiore portata di deflusso garantito dal diametro di scarico molto più grande (un diametro da 90 mm invece di un diametro da 40/50 mm. per lavelli, bidet, docce, vasche da bagno). Nel medio/lungo periodo, comportamenti di questo tipo possono arrecare danni irreparabili agli impianti di scarico, soprattutto se tali impianti sono stati realizzati con materiali poco resistenti. Pure la temperatura del fluido scaricato ha la sua rilevanza sul medio/lungo periodo. Basti pensare che l’acqua in ebollizione arriva a 100°C e quindi, ogni qual volta scoliamo la pasta nel lavello della cucina, mettiamo a dura prova la rete di scarico di casa.

Il polipropilene stratificato come materiale più resistente e performante

Tra le tante ragioni per le quali il PP Polipropilene è il materiale più utilizzato in Europa nella realizzazione di impianti di scarico, c’è anche la sua straordinaria resistenza alle molteplici sostanze e alle elevate temperature dei fluidi. Il BAMPLAST PP-TECH di Bampi resiste ad una temperatura massima di 95°C in flusso continuo con picchi sino a 98°C. Oltre alle sue doti di grande duttilità e rapidità nell’installazione, BAMPLAST PP-TECH può essere impiegato in ambienti (cucine industriali, laboratori, magazzini) nei quali, per esempio, si lavano pavimenti con sostanze particolari che per altri materiali plastici sarebbero off limits.