Azionamento automatico per il risciacquo wc negli ambienti pubblici

La grande necessita di un comando per lo scarico idrico wc all’interno di un bagno ad uso pubblico o semi-pubblico (ristorante, bar, scuola, ufficio, ospedale, RSA, hotel, etc.) è quella di evitare il più possibile frequenti interventi di manutenzione a causa di un guasto o una rottura dei pulsanti. Per questa ragione, soprattutto là dove è necessario garantire anche l’inviolabilità della “placca di comando”, si opta per l’acciaio, considerata la resistenza, la facile pulizia e igienizzazione.

La placca TESS con il sensore IR per il rilevamento di presenza dell’utente

Al fine di permettere l’azionamento del risciacquo wc in modo automatizzato evitando di toccare la placca, soprattutto in bagni per disabili, Bampi offre un modello di placca in acciaio inox con sensore IR che in relazione alla distanza dell’utente e alla sua permanenza presso il vaso wc, può determinare le quantità di scarico necessarie, favorendo quindi un importante risparmio idrico. La placca ha un design essenziale e si abbina perfettamente a qualsiasi tipologia di rivestimento a parete. Realizzata in acciaio spazzolato, la placca TESS garantisce assoluta protezione contro atti vandalici, conferendo comunque alla parete bagno assoluta pulizia di design, con una piastra di spessore 2 millimetri direttamente applicata a filo muro. Il funzionamento della placca è con una tensione di esercizio di 6V DC (grado di protezione IP 54).

Una placca in acciaio inox anche per cassette wc non a marchio Bampi

La placca con comando elettronico TESS viene fornita con la dotazione delle cassette wc incasso modello BSILENT e ANDROMEDA Plus (dotate di predisposizione per allaccio elettrico), ma può essere montata anche su cassette di produttori terzi. Al funzionamento elettronico può essere sempre abbinato in contemporanea anche il funzionamento con pulsante pneumatico remoto.

Quando il rumore si trasferisce dagli impianti agli ambienti abitativi

Il tema dei disturbi acustici provocati dagli impianti di scarico è particolarmente “sentito”. Basta verificare quante siano (ancora oggi nonostante una legge del 1997) le lamentele avanzate dagli acquirenti di nuove abitazioni oppure da proprietari di edifici che abbiano subito un’importante intervento di ristrutturazione. Senza entrare nel merito delle responsabilità di un “insoddisfacente risultato” è fondamentale conoscere le dinamiche di trasmissione del rumore per comprendere, prima ancora di scegliere un materiale o un prodotto, in che modo evitare gli sgradevoli effetti di rumorosità prodotti da un impianto di scarico. Nella gran parte dei casi che si riscontrano, sia in cantiere, sia in un appartamento finito, quando rumori come “lo scorrimento dei reflui lungo le tubazioni” si odono dalla poltrona del soggiorno, oppure dal letto della camera, significa che non si è provveduto a realizzare la cosiddetta “desolidarizzazione”.

Che cosa significa desolidarizzare l’impianto di scarico

Desolidarizzare è un termine tecnico per definire il “distacco fonoisolante” tra l’impianto di scarico (in materiale plastico) e gli elementi strutturali come il solaio o le pareti di un edificio. Quando, soprattutto nel caso di una colonna di scarico, le tubazioni sono annegate a diretto contatto con questi elementi strutturali (composti da cemento, laterizio, ferri di armatura), tutti i rumori provocati durante l’utilizzo dei sanitari ed il relativo scarico dei reflui, si propagano agli ambienti abitativi tramite il “ponte acustico” che si viene a creare con il contatto diretto. Desolidarizzare, quindi, significa interporre un materiale elastico, una sorta di cuscinetto, tra la tubazione e la parete o il solaio. Questa accortezza tecnica è di fondamentale importanza per ostacolare il transito dell’energia sonora e la sua amplificazione all’interno degli ambienti abitativi. Con la desolidarizzazione non si pratica un tamponamento, cioè ad esempio applicare un pannello fonoisolante alla parete per attenuare i rumori da impianto di scarico; si deve invece coibentare per la sua interezza la tubazione ed i raccordi che compongono il tratto di colonna che attraversa pareti e solai dell’edificio. Così facendo si otterrà la miglior soluzione d’isolamento possibile abbinata ovviamente alla qualità del sistema di scarico adottato.

Il principio di “massa/molla/massa” anche nei materassini desolidarizzanti

Sul mercato si possono trovare diversi materiali venduti come isolanti acustici per impianti di scarico. Tendenzialmente si suddividono per la loro composizione, in quanto lastre o materassini cosiddetti “fonoisolanti” esprimono la loro massima prestazione quando sono realizzati a “sandwich” ovvero seguono il principio acustico di “massa/molla/massa”. Nel caso di FONOECOdBAM, la lastra fonoisolante prodotta da Bampi, parliamo di un prodotto dello spessore di 7 mm. composto da Polietilene (strati esterno e interno) e gomma pesante da 4 kg/mq (strato intermedio) che svolge il ruolo di cuscinetto elastico, la molla per l’appunto. Viceversa, come si diceva prima, nel caso di FONOdBAM, Bampi propone una “calza” monostrato dello spessore di 5 mm. di Polietilene che ha il compito di disaccoppiare, cioè di evitare il contatto diretto tra impianto di scarico e strutture edilizie. Tale soluzione non ha proprietà fisiche idonee per l’abbattimento di rumore, semplicemente ne ostacolano -per quanto possibile- il transito.

C’è un modo semplice che ti consente di gestire il tuo comfort: si chiama SMARTOUCH!

Chi l’avrebbe mai pensato? Inserire pulsanti, sensori, display, nelle normali scatole elettriche ad incasso tipo 503 per tutte le marche di comandi elettrici presenti sul mercato. Il sistema di regolazione intelligente SMARTOUCH proposto da Bampi permette le gestione e programmazione del confort all’interno della tua abitazione. In modo facile SMARTOUCH si adatta a tutte le serie 503 presenti sul mercato, favorendo una gestione molto intuitiva dei sistemi associati anche da remoto sui device più utilizzati dagli utenti: PC, tablet, smartphone. Il sistema di termoregolazione SMARTOUCH è l’ideale per il controllo e la gestione, anche in remoto, di impianti di riscaldamento e raffrescamento. Grazie alla possibilità di espansione del sistema e alla grande versatilità di utilizzo è in grado di gestire dal piccolo impianto unifamiliare al grande impianto multizona, fino al sistema con produzione centralizzata dell’energia e termoregolazione di ogni singola utenza.

Tutti i sistemi associabili alla gestione con SMARTOUCH

Valvola MAXI-FILTRA nei sistemi di trattamento delle acque reflue

Quando i reflui prodotti dagli scarichi domestici non possono essere dirottati nella rete fognaria pubblica, viene realizzato un sistema di raccolta tramite fossa biologica. Questo contenitore raccoglie i reflui i quali durante i processi di digestione aerobica/anaerobica, richiedono l’apporto d’aria e nel contempo necessitano di depurazione delle esalazioni in uscita. L’immissione d’aria e contemporaneamente la sua esalazione viene garantita da un apposito condotto che, per ragioni igienico-sanitarie, non deve venire a contatto diretto con le persone, in ragione delle cattive e maleodoranti esalazioni. Per tale motivo, questi condotti vengono portati sino alla copertura dell’edificio, lontano ovviamente da terrazze o finestre. La valvola MAXI-FILTRA è un apparecchio di ventilazione bidirezionale che permette di evitare il prolungamento delle tubazioni dalla fossa biologica sino al tetto dell’edificio.

MAXI-FILTRA: una soluzione vantaggiosa economicamente e affidabile tecnicamente

La valvola antiodore MAXI-FILTRA consente di eliminare i cattivi odori prodotti dai sistemi di trattamento delle acque reflue, mediante un filtro ai carboni attivi sostituibile. Viene installata (sia in nuovi edifici, sia in interventi di manutenzione di impianti esistenti) sui tubi di ventilazione delle fosse biologiche (tipo Imhoff), dei separatori d’oli (idrocarburi), delle vasche di raccolta delle acque pluviali e delle stazioni di sollevamento. La valvola MAXI-FILTRA viene fornita con un filtro in un involucro protettivo che va posizionato, sganciando il coperchio della valvola, solo ad ultimazione dei lavori nell’area d’installazione. Il filtro deve essere sostituito ogni 2 anni o comunque non appena si avvisi una concentrazione di cattivi odori che ne segnala la saturazione.

Una valida risposta alle problematiche legate alle esalazioni maleodoranti

La valvola MAXI-FILTRA può essere installata in abbinamento alla valvola di aerazione BAMVENT-110, su colonne di ventilazione aperte all’esterno dell’edificio (in impianti preesistenti con ventilazione vicino alle terrazze o in nuove realizzazioni qualora richiesta l’uscita al tetto dalla legislazione locale), per risolvere anche fenomeni di sovrappressione del sistema fognario senza esalazioni maleodoranti.

Con POLO-ASV la giunzione non teme alcuna vibrazione o sollecitazione

Il collare POLO-ASV è un interessante ed originale articolo accessorio che accompagna le linee di scarico insonorizzato POLO-KAL NG e POLO-KAL XS. Ma a cosa serve questo collare? Qualsiasi sistema di scarico idrico con “giunzione ad innesto” –parliamo del sistema di giunzione più diffuso ed utilizzato in Europa– se tenuto libero da annegamento nella struttura edilizia (solaio o parete), non può essere impiegato nel caso in cui l’impianto sia sottoposto a sollecitazioni meccaniche dovute, per esempio, a scarico in pressione momentanea oppure a forti portate di scarico causate da precipitazioni, nel caso di colonne pluviali. Il collare anti-sfilamento POLO-ASV garantisce la tenuta della giunzione ad innesto sino a 2 bar.

Quando il “giunto” del sistema di scarico è esposto a stress meccanico?

Le condizioni più frequenti nelle quali il sistema di scarico con “giunzione ad innesto” può essere esposto a stress meccanico, sono le seguenti: ■ in edifici in costruzione quando il sistema di scarico è a rischio di urto accidentale; ■ in edifici a torre per contrastare eventuali colpi d’ariete nei cambi di direzione, soprattutto al piede di colonna; ■ come blocco antimanomissione dei tappi di chiusura provvisoria; ■ nel caso di sistemi di pompaggio per portare l’acqua di scarico alla quota della rete fognaria; ■ quando nelle abitazioni viene realizzato un nuovo locale da bagno con l’ausilio di trituratori (tipo Sanitrit).

Semplice da installare e facilmente removibile

Il collare anti-sfilamento POLO-ASV può essere installato solo sui sistemi di scarico insonorizzato POLO-KAL NG e POLO-KAL XS. Il dispositivo aumenta le prestazioni di resistenza a trazione e pressione e va installato in ogni punto di giunzione, “accavallando” il collare sull’anello del bicchiere e serrandolo tramite un cacciavite. Il serraggio non preclude la completa rotazione del giunto ed è comunque rimovibile per eventuali operazioni di smontaggio del giunto.

Se messi alla prova, gli scarichi ULTRA SILENT, non temono confronti!

Nella scelta di un sistema di scarico idrico insonorizzato, ci si affida molto spesso alla valutazione -al quanto complessa- di certificazioni emesse da laboratori di acustica accreditati. Le condizioni di prova di questa laboratori, non sono simili tra loro e per lo più non si avvicinano per nulla ad una condizione reale d’installazione. Ciò induce in confusione e distrae colui che sceglie dall’obiettivo primario, ovvero garantire il rispetto del requisito acustico richiesto in opera in Italia. Quanto imposto dal Decreto di Legge del 5 dicembre 1997 sui Requisiti Acustici Passivi negli edifici, per gli impianti di scarico, è un valore da ottenere in opera: significa a edifico finito e abitabile. Tale valore deve essere stabilito da un Tecnico abilitato in Acustica secondo una precisa norma di riferimento e con strumentazioni e procedure ben precise. In sostanza, il certificato di laboratorio non è sufficiente dal mettere al sicuro gli operatori (costruttori, immobiliari, imprese di installazione, progettisti tecnici) da un’eventuale contestazione a seguito di collaudo acustico.

stratigrafia ultra silent
Serve un prodotto affidabile, dimensionato e posato a regola d’arte

Parrebbe un assioma, un principio del tutto evidente, ma non sempre è così! Nel caso di collaudi acustici eseguiti su impianti di scarico in opera, spesso si riscontrano livelli di rumorosità superiori al limite dei 35 decibel imposto dal DPCM 5/12/1997. Questo, nonostante un prodotto certificato e collaudato. Quindi, nel caso di scarichi idrici, quando si vuole ottenere un risultato conforme alle norme e soddisfacente sotto il profilo del comfort acustico, oltre ad un prodotto di qualità come ULTRA SILENT si deve considerare l’impianto come un sistema. E come tale, valutare il materiale e la sua composizione, i diametri, le figure, la portata e le pendenze, la ventilazione (pressioni e depressioni), i punti di contatto con gli elementi strutturali, eventuali materiali di desolidarizzazione, collari di allaccio a parete/solaio. Insomma, molteplici fattori determinano il risultato finale, tenuto poi conto della posa e delle eventuali imprevedibilità del cantiere.

Prima di partire sai come e dove chiudere il GAS?

Nonostante vi sia una norma tecnica ben precisa -la UNI GIG 7129:2015– in molte abitazioni il rubinetto di intercettazione del GAS non è così immediatamente visibile e accessibile, come invece richiesto secondo regole di corretta progettazione e posa. La sua facile fruibilità è assolutamente necessaria per garantire agli utenti la possibilità di chiudere il GAS in caso di necessità o per ragioni di sicurezza. Il rubinetto del GAS deve essere di semplice manipolazione ed è utile azionarlo anche nel caso di lavori di pulizia o manutenzione del piano cottura oppure della caldaia. La valvola di intercettazione del GAS proposta da Bampi si chiama HOMEGAS.

placca valvola homegas

La valvola di intercettazione GAS prodotta da Bampi appare esteticamente molto gradevole e raffinata. Si chiama HOMEGAS ed è una valvola ad incasso a parete, con un sistema di chiusura/apertura totalmente a “filo placca” e quindi assolutamente non ingombrante sul piano cucina. Questo sistema consente la massima sicurezza nel caso di appoggio accidentale, manomissione, o intervento di bambini. La valvola HOMEGAS (disponibile a 1 o 3 uscite) è costituita da corpo in ottone alloggiata in apposita scatola per l’incasso a parete con placca in ABS cromato.

Bella la doccia filo pavimento, ma attenzione alla sua posizione nel bagno!

La doccia filo pavimento (in sostanza senza il tradizionale piatto doccia in ceramica) permette di ottenere un effetto molto elegante e senza “ostacoli” e dislivelli. Adottata in moltissimi interventi di ristrutturazione, la doccia filo pavimento deve però tener conto della distribuzione degli altri sanitari nel bagno, soprattutto della cassetta wc. Questo perché in molte condizioni, anche a lavori ultimati, l’effetto di risucchio del sifone causato dalla depressione durante lo scarico idrico nel bagno, può causare la sgradevole fuoriuscita di cattivi odori dalla canalina doccia.

Perché esce puzza dalla doccia?

Quando un qualsiasi sanitario del bagno (cassetta wc, bidet, lavandino) viene utilizzato, l’acqua scaricata finisce nelle tubazioni sotto pavimento e durante il suo tragitto sino alla “braga” di collegamento alla colona di scarico, porta con se l’aria. Questo effetto si chiama “depressione” o “pressione negativa” che, se non trova una equilibrata immissione d’aria (ventilazione o aerazione), tende inevitabilmente ad “aspirare” aria dai sifoni creando dapprima il classico effetto acustico del gorgoglio e successivamente l’eventuale ritorno di cattivi odori negli ambienti abitativi.

valvole aerazione bamvent
La valvola BAMVENT-50 può essere la soluzione

Gli effetti di risucchio dei sifoni nelle docce possono essere evitati attraverso 2 soluzioni. La prima è considerare bene la posizione della doccia rispetto soprattutto alla cassetta wc e verificarne attentamente la diramazione di scarico tracciata a pavimento. La seconda soluzione è realizzare una sorta di retroventilazione collocando in una posizione “a monte” dalla colonna di scarico, una valvola di aerazione come la BAMVENT-50.

La proposta Bampi per una doccia con scarico filo pavimento o filo parete

Il catalogo Bampi nella gamma del sifoname, offre alcune soluzioni per la realizzazione degli scarichi per docce e vasche. Nel caso di griglie in acciaio posizionate a filo pavimento o a filo parete (quando si voglio realizzare docce senza l’ausilio di piatti in ceramica), vengono proposte alcune interessanti soluzioni che facilitano il lavoro all’installatore durante la posa e garantiscono i corretti deflussi delle acque.

Arriva il temporale e mi ritrovo l’acqua sul pavimento che sgorga dalla doccia: perché?

Come ormai sappiamo e abbiamo verificato in questi ultimi anni, a lunghi periodi di siccità, possono poi seguire forti e massicce precipitazioni che, anche in poche ore, scaricano sul terreno e sulle nostre città notevoli quantitativi d’acqua. E questo può generare non pochi problemi all’interno delle nostre abitazioni. Potremmo imputarlo ai cambiamenti climatici o alla “irresponsabilità” degli uomini nella gestione delle risorse idrogeologiche, ma è un dato di fatto che, sempre più spesso, le precipitazioni piovose colpiscono il nostro paese provocando importanti e ricorrenti problemi di allagamento negli edifici. La caduta improvvisa e massiccia di diversi millimetri d’acqua non trova un sufficiente sbocco di deflusso e questo genera dei ritorni dei reflui (riflusso) all’interno dei fabbricati.

Quali sono le cause del “riflusso”

Partendo dal principio dei “vasi comunicanti”, secondo il quale l’acqua tende a mantenere lo stesso livello in tutti i rami di un circuito idraulico, quando parliamo di riflusso definiamo come livello massimo quello oltre il quale avviene la fuoriuscita di acqua dal circuito stesso. Per questa ragione, se le utenze sanitarie si trovano al di sotto del livello di riflusso (tendenzialmente seminterrati, cantine, autorimesse, ma anche locali abitativi posti comunque al di sotto della quota del piano stradale) si possono verificare allagamenti a seguito del sovraccarico delle reti di smaltimento di acque nere, di acque bianche o di reflui misti.

La valvola antiriflusso come soluzione di protezione e sicurezza

Il ruolo della valvola è quello di garantire il naturale deflusso dei reflui creando contemporaneamente un’efficace barriera ad ogni eventuale ritorno idrico proveniente dalla rete fognaria in presenza di fenomeni di sovraccarico. La valvola antiriflusso è dotata di un piattello in acciaio inox basculante in direzione del flusso idrico di uscita dal fabbricato verso la rete fognaria ed in caso di riflusso il piattello si chiude automaticamente a seguito della spinta dell’acqua di ritorno. Agendo manualmente sull’apposita leva si può bloccare Il piattello meccanicamente anche in modo permanente.

Quando e dove impiegare la valvola antiriflusso

La valvola antiriflusso va prevista in fase di progettazione e dimensionamento del sistema di scarico dell’edificio ma il suo impiego è assolutamente consigliato anche in edifici esistenti, laddove sia possibile intercettare la tubazione di allaccio alla rete fognaria. Nel caso di separazione della raccolta dei reflui di bagni e cucine, la valvola antiriflusso deve essere adottata sia sul circuito delle acque saponate che su quello delle acque nere.


Risolto il problema di passaggio della tubazione per la ventilazione degli scarichi

Il rifacimento del tetto ed il suo relativo isolamento termo-acustico induce spesso a riconsiderare il posizionamento delle colonne di scarico. E se si vogliono evitare problemi di cattive esalazioni provenienti dal bagno, questo può comportare meno libertà nella scelta di posizionamento dei locali di servizio e all’interno di essi, della distribuzione dei vari sanitari. Il tema della ventilazione, o per meglio dire, della aerazione degli impianti di scarico viene spesso sottovalutato, in ragione di scelte tecniche che non tengono conto degli effetti depressivi che si vengono a creare nell’utilizzo dei sanitari, soprattutto quando ci si trova ad affrontare il progetto di una ristrutturazione edilizia. La conoscenza delle dinamiche delle pressioni d’aria degli impianti di scarico idrico, l’applicazione delle regole di corretto dimensionamento contenute nella norma UNI EN 12056-2:2001, e l’applicazione di soluzioni idonee al caso, sono i 3 principi sui quali si realizza un impianto funzionale e compatibile con le esigenze d’isolamento termo-acustico che oggi sono richieste sugli edifici, a cominciare dalla loro copertura. La valvola di aerazione BAMVENT-110 è una soluzione in grado di evitare tranquillamente la fuoriuscita delle condotte di scarico dall’edificio, mantenendo inalterata la coibentazione e l’intero pacchetto progettato per la copertura. In sostanza la valvola di aerazione trova spazio all’interno dell’edificio consentendo al progettista e all’impresa d’installazione di trovare lo spazio di posa più adeguato e favorevole (nel sottotetto, nel cavedio, incassato a parete, in un vano tecnico, esterno all’involucro edilizio). BAMVENT-110 è un prodotto conforme alla normativa internazionale EN 12380 con una portata d’aria di 32 litri/secondo. Potete approfondire il tema della ventilazione dei sistemi di scarico scaricando il nostro Manuale Tecnico.