In caso d’ispezione con Bampi vai sul sicuro!

In un impianto di scarico è assolutamente necessario prevedere in fase di progetto, dei punti di ispezione. Attraverso raccordi “speciali” questi punti permettono di aprire spiragli di controllo all’interno del sistema di scarico, sia per verificarne le condizioni nel corso del tempo, sia per intervenire in caso di malfunzionamenti o blocchi durante le evacuazioni dei reflui.

Le ispezioni Bampi sono raccordi più che speciali

In ben 4 delle 5 gamme di scarico del catalogo Bampi -parliamo delle linee di scarico insonorizzate- il raccordo d’ispezione è composto da un tappo particolare che, una volta chiuso ermeticamente il raccordo, mantiene la sezione circolare interna della tubazione. Questo dettaglio è fondamentale per una serie di ragioni. Innanzitutto è possibile installare il raccordo d’ispezione in posizione verticale. In secondo luogo -cosa importantissima- durante lo scarico verticale dei reflui lo scorrimento fluido al momento del transito nell’ispezione non produce i rumori d’impatto altresì provocati con una normale e più tradizionale ispezione. E da ultimo, questo dettaglio del tappo, permette un’installazione più favorevole all’accesso nelle installazioni orizzontali di collettori appesi a soffitto.

Varietà di diametri, prestazioni acustiche e universalità di connessione ad innesto

Come detto il raccordo d’ispezione con tappo ermetico è presente nelle 4 gamme di scarico insonorizzate proposte da Bampi: POLO-KAL 3S, POLO-KAL XS, POLO-KAL NG e ULTRA SILENT. Ognuna di queste quattro gamme, a seconda della prestazione acustica desiderata a progetto ed in relazione alla sua applicazione all’interno dell’edificio, offre una disponibilità di diametri cha parte dal diametro 50 millimetri e arriva (nel caso di POLO-KAL NG) sino al diametro 250 millimetri. Inoltre tutte e 4 le gamme di scarico presentano diametri standard a livello europeo che quindi garantiscono la facile e precisa connessione ad innesto con qualsiasi altro prodotto di scarico idrico presente sul mercato.

L’ispezione con il tappo più grande che ci sia al mondo!

A proposito di facilità di accesso in caso di pulizia ed ispezione di un sistema di scarico, la gamma POLO-KAL NG propone un articolo che vanta il primato di avere il tappo dalla più ampia superficie. Si tratta di un’ispezione nata per essere installata soprattutto in edifici a destinazione pubblica nei quali c’è un’alta percentuale di utilizzo del sistema di scarico e soprattutto un’elevata possibilità che si possa otturare il sistema. Questo è un problema che si manifesta soprattutto in fabbricati a destinazione scolastica, là dove gli studenti per errore o per atto vandalico, gettino nelle tazze wc o nelle turche, oggetti impropri. Il tappo dell’ispezione “NGEHP” di POLO-KAL NG è un vero e proprio sportello ermetico apribile tramite 2 maniglie e, nel caso ad esempio di una tubazione del diametro di 125 millimetri, presenta una superficie di accesso di addirittura 480 cm².

Il benessere psicofisico passa dalla climatizzazione

Climatizzare in modo uniforme, equilibrato e salubre un ambiente, è un obiettivo da raggiungere assolutamente se si vuole parlare di benessere. E se al benessere associamo la soggettiva percezione che ogni individuo ha quando desidera caldo nella stagione invernale e quando desidera fresco nella stagione estiva, comprendiamo quanto possa essere determinante compiere scelte ponderate e consapevoli. Scelte che, nel caso di un impianto di riscaldamento offrono varie opportunità tecniche.

Perchè il radiante invece dei tradizionali termosifoni?

Un sistema con termosifoni si basa sul principio della trasmissione del calore per convezione e in parte per irraggiamento. I termosifoni o radiatori a parete emettono “onde calde” verso l’ambiente circostante, tramite la loro particolare forma che favorisce lo scorrimento dell’aria al loro interno. Per poter scaldare l’aria in questo modo serve una certa differenza di temperatura tra l’aria ambiente e quella del termosifone. L’acqua all’interno dei termosifoni dovrà avere una temperatura di almeno 70°C, in modo che il termosifone riesca adeguatamente a cedere calore all’aria, la quale a sua volta deve essere messa in movimento per distribuirsi negli ambienti. Il movimento dell’aria porta inevitabilmente anche al movimento della polvere. Quando, invece, si vive in una casa con un impianto di riscaldamento realizzato con un sistema radiante si ottiene un effetto completamente diverso, ossia un benessere senza scaldare eccessivamente l’aria! Per comprendere questo, basta fare un confronto. Rispetto alla percezione di calore del corpo, con un impianto radiante, alla temperatura di 17-18°C si ottiene lo stesso comfort pari a quello raggiungibile con un impianto tradizionale a 22°-23°C.

I vantaggi di un sistema radiante

Negli ambienti domestici, all’interno dei luoghi di lavoro, nei locali pubblici, le persone gradiscono soggiornare mantenendo elevati standard di benessere. Questa sensazione di piacevole appagamento viene assicurata soltanto da una distribuzione uniforme delle temperature negli ambienti, garantendo il comfort ottimale per qualunque individuo (adulti, bambini, anziani) e in qualunque condizione climatica esterna. La soluzione tecnica più convincente e performante per raggiungere il più elevato livello di comfort è quella radiante, sia in inverno, sia anche in estate con il raffrescamento. Attraverso lo scambio di energia tra le superfici (pavimenti – pareti – solai) e gli ambienti -principalmente per irraggiamento ed in minima parte per convezione- si ottiene quella gradevole condizione di benessere termico. Tutto ciò, in assenza di moti convettivi dell’aria, senza la necessità di corpi riscaldanti e con un sensibile risparmio energetico dovuto all’impiego di temperature d’esercizio più basse rispetto a impianti tradizionali.

In sintesi, ecco i principali vantaggi dei sistemi radianti installabili a pavimento, a soffitto oppure parete
    • ° Assicurano comfort termico, uniformità di temperatura e assenza di correnti d’aria
    • ° Hanno un’emissione a bassa differenza di temperatura
    • ° Si integrano con pompe di calore e con caldaie efficienti
    • ° Si abbinano con i sistemi VMC garantendo un’elevata qualità dell’aria indoor
    • ° Hanno il più ampio ventaglio di adattabilità
    • ° Innalzano il valore commerciale e qualitativo dell’immobile
    • ° Migliorano la classe energetica dell’immobile
    • ° Riducono i consumi anche senza riqualificare l’involucro
    • ° Con un unico impianto si può riscaldare e raffrescare
    • ° Eliminano problemi di muffa e di condensa in casa
Il beneficio energetico e l’inerzia termica

È un dato di fatto che si sia notevolmente innalzata la consapevolezza sul risparmio energetico ed il ruolo degli impianti di climatizzazione negli edifici diviene determinante se ci si pone l’obbiettivo di utilizzare il più possibile fonti energetiche alternative. Sotto questo profilo, i sistemi radianti sono la soluzione imprescindibile. La bassa temperatura del fluido circolante nelle serpentine rende i sistemi radianti perfettamente compatibili con tutta una serie di fonti d’energia: caldaie a condensazione, pompe di calore, pannelli solari termici, nonché sistemi di distribuzione del calore quali il teleriscaldamento ed il recupero di cascami di calore industriale. Questa eccezionale adattabilità, oltre ad essere un beneficio per l’ambiente, si traduce in un risparmio economico. L’utilizzo di pannelli isolanti di diverso materiale, spessore, forma e caratteristiche, sui quali vengono posate le tubazioni a “serpentina”, consente di avere una massa termica più prestazionale favorendo l’impianto di una maggiore flessibilità rispetto all’andamento delle condizioni climatiche esterne, riducendo gli effetti dell’inerzia termica.

Se cerchi tranquillità chiedi il meglio!

Desiderare la tranquillità quando si tratta di comfort acustico, significa scegliere quanto di meglio il mercato possa offrire. Negli impianti di scarico il top di gamma, dal lontano 1990, continua ad essere il POLO-KAL 3S. Pesante, stratificato e fonoassorbente, POLO-KAL 3S è un sistema capace di garantire i più elevati standard d’isolamento acustico, soprattutto in condizioni critiche come: #esigua massa della parete di tamponamento;  #massicce e contemporanee portate di scarico; #molteplici piani di caduta dell’edificio; #transito delle colonne di scarico in ambienti delicati nei quali contenere assolutamente qualsiasi disturbo acustico.

Prima di POLO-KAL 3S nulla di simile. Oggi è ancora inimitabile.

Una delle caratteristiche più importanti del sistema di scarico fonoassorbente POLO-KAL 3S è la sua particolare composizione stratificata. Per assicurare la più elevata prestazione fonoisolante tramite il principio fisico di “massa/molla/massa”, dal 1990 POLO-KAL 3S di Bampi è composto da polipropilene copolimero e da uno strato intermedio di Porolen, uno speciale materiale viscoelastico che garantisce la flessibilità della “molla” tra i due strati più rigidi. Parliamo di un prodotto comunque assai pesante, rispetto a sistemi più tradizionali o economici e viceversa di una soluzione che offre risultati brillanti di fonoisolamento certificati in laboratorio.

Come e quando scegliere POLO-KAL 3S

La decisione di optare per una soluzione di qualità come POLO-KAL 3S è di consuetudine demandata al Progettista Termotecnico o a un Tecnico Acustico che redige la relazione previsionale ed il progetto acustico in osservanza al D.P.C.M. 5/12/1997 sui “Requisiti Acustici Passivi negli Edifici”. L’installatore idraulico avrà poi il compito di posare a regola d’arte il sistema di scarico e rilasciare a fine lavori la Dichiarazione di Conformità sugli impianti in osservanza al D.M. 37/2008. Il come e quando adottare un sistema altamente prestazionale come POLO-KAL 3S, tenuto conto del rispetto normativo, è una scelta che generalmente incontra il desiderio di assoluto comfort acustico che l’inquilino manifesta e al tempo stesso è supportata dalla consapevolezza di una committenza attenta al benessere abitativo dei propri clienti. Di certo, un sistema di scarico realizzato con POLO-KAL 3S saprà soddisfare anche gli inquilini più esigenti o con il sonno più leggero.

I dettagli come sempre fanno la differenza e in acustica ancora di più!

Parrebbe la solita frase ad effetto, ma per molti progettisti, costruttori edili e idraulici che sono “incappati” in una diatriba legale a causa di un mancato rispetto del requiato acustico imposto per legge, il dettaglio è quello che ha fatto una differenza enorme. Sotto il profilo giuridico, il mancato rispetto dei requisiti imposti dal D.P.C.M. 5/12/1997, è un vizio, un difetto, che pregiudica il valore di un immobile o addirittura il suo utilizzo. Nel caso degli impianti di scarico, là dove si registrasse l’inosservanza del requisito di legge (cioè si rilevassero rumori superiori ai 35 dB), è praticamente impossibile attuare una bonifica, ovvero un intervento tecnico che permetta di attenuare la rumorosità rilevata. Tanto è vero che dal 2001 in poi, in Italia, si sono susseguite un’infinità di cause legale che nella stragrande maggioranza dei casi hanno dato ragione alla parte lesa (il compratore/inquilino) arrivando ad emettere sentenze di risarcimento del 20% del valore di vendita dell’immobile. Quindi, la scelta tecnica del sistema di scarico non è un dettaglio da poco e la sua corretta progettazione e installazione potrebbero rivelarsi determinanti nella valorizzazione del bene immobiliare o nel suo deprezzamento.

Rilievo Acustico Classificazione UNI Acustica Bampi
cat polo kal s

Abbiamo la soluzione giusta per mantenervi in forma!

La struttura preposta alla formazione di idraulici, progettisti e operatori del settore idrotermosanitario, si chiama ABC Academy Bampi Center. Un luogo realizzato ad hoc, non solo per impartire seminari tecnici, ma soprattutto per far toccare con mano i nostri prodotti durante il loro funzionamento, mostrando dettagli e nodi critici per il comfort abitativo che gli impianti debbono sempre assicurare. Le attività proposte all’interno dell’ ABC Academy Bampi Center sono molteplici e vengono costruite anche sull’esigenze degli ospiti, sia sotto il profilo degli argomenti trattati, sia sotto il profilo degli aspetti meramente organizzativi: tempi, spostamenti, soggiorno, eventi incentive, pranzi & cene.

Attraverso la sezione CALENDARIO del sito Bampi, è possibile verificare tutti gli eventi organizzati in collaborazione con gli Ordini ed i Collegi professionali. Al tempo stesso, in collaborazione con i propri clienti rivenditori ITS, Bampi organizza eventi formativi rivolti ad idraulici, banconisti, venditori e progettisti. Per organizzare la vostra visita in Academy o richiedere informazioni, consultate l’apposita sezione di questo sito dedicata all’ABC.

ABC Academy Center Bampi

Che freddo, che caldo, che clima desidero in casa?

C’è un apparecchio appeso alla parete di casa nostra che ci aiuta a regolare e gestire la temperatura, è il termostato. A seconda della tipologia di impianto di riscaldamento, tanto più con un sistema radiante a pavimento, è importante prevedere numero, posizione e tipologia di termostati per rendere il più efficiente possibile il nostro impianto. Il termostato della caldaia è lo strumento che consente di regolare il riscaldamento domestico, controllando l’accensione e lo spegnimento della caldaia, gestendo così il calore prodotto dall’impianto in base alla temperatura impostata. Il termostato permette così di mantenere costante il calore in un ambiente e grazie a lui è possibile scegliere la temperatura che quella stanza deve raggiungere. 

Quanto è importante il nostro benessere termico!

Quando il corpo umano, con minimo impegno dei meccanismi di termoregolazione, non prova sensazione di freddo o di caldo, l’individuo viene a trovarsi in uno stato di soddisfazione nei confronti dell’ambiente detto “benessere termico“. Tale condizione ottimale si verifica solo se i parametri ambientali temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria sono opportunamente graduati. La ventilazione, può influenzare i parametri microclimatici e svolge un ruolo importante nel processo di termoregolazione del corpo umano e nel garantire situazioni di comfort ambientale. Se vuoi approdfondire l’argomento, visita la pagine WEB del sito del Ministero della Salute, oppure clicca il pulsante sottostante.

Digitale o meccanico: quale termostato scegliere?

Il termostato può essere di tipo digitale o meccanico. Nel caso delle soluzioni termostato proposte da Bampi, abbiamo termostati digitali applicabili ad incasso nella parete, oppure ad esterno parete. La temperatura può essere regolata e gestita per ogni singolo ambiente con la possibilità (tramite password) di adottare la funzione “blocco tastiera” quando si ha la necessità che nessun altro utente modifichi i parametri. Con il termostato digitale si può scegliere la “modalità comfort” nelle ore in cui l’ambiente è abitato, oppure la “modalità economy” quando non si è presenti in casa o nelle ore notturne. La corretta e alternata gestione di queste due funzionalità ottimizza i tempi di accensione della caldaia e, di conseguenza, i costi in bolletta.

Come impostare il termostato di un impianto radiante a pavimento

Come impostare il termostato della caldaia? Saperlo fare è il primo modo per massimizzare il risparmio sulla bolletta del gas. Al fine di regolare la temperatura in maniera precisa nei singoli ambienti, ad ogni circuito a pavimento vengono abbinate delle testine elettrotermiche che a loro volta sono collegate ad uno o a più termostati. L’impianto di termoregolazione riscaldamento a pavimento offre efficacia e ottime prestazioni, ma solo se gestito nel modo giusto. Infatti, è bene osservare alcune accortezze per ottenere il meglio da questo sistema: evitare spegnimenti e riaccensioni continue dell’impianto pensando di risparmiare energia, meglio mantenere una temperatura costante, magari leggermente inferiore; impostare una temperatura di 16/18°C per la notte (modalità Economy) e le ore di lavoro, mentre impostare il termostato a 19/20°C per trascorrere altri momenti a casa (modalità Comfort). Oltre a un maggior comfort, si otterrà un risparmio dei consumi energetici di circa il 25%.

Tiro lo sciacquone e schizza l’acqua fuori dal vaso!

Partiamo dal problema. Molti di coloro che si sono lasciati “affascinare” da un vaso wc senza brida o detto anche “Rimless”, una volta azionato in casa il risciacquo, hanno riscontrato un grosso problema: l’acqua schizza fuori dal vaso. Perché? Di chi è la colpa? A che cosa è dovuto il problema?

Facciamo un passo indietro. Che cosa è un vaso senza brida?

La brida è il bordo interno di un WC. Per meglio dire è un incavo che si estende lungo tutto il perimetro superiore del sanitario. Questo bordo presenta al suo interno una serie di fori dai quali, quando premiamo il pulsante della cassetta per il risciacquo, esce l’acqua. Tale funzione, ovviamente, ha lo scopo di ripulire il vaso convogliando l’acqua verso il suo naturale deflusso nella rete di scarico. In ragione di questa conformazione, igienizzare questo bordo interno, non è mai facile e nonostante siano in commercio detergenti con erogatori a “beccuccio”, raggiungere tutte le insenature della Brida è impossibile. Di conseguenza, l’interno della brida è un luogo dove risiedono batteri e calcare. Per far fronte a questo problema igienicosanitario, la quasi totalità delle case produttrici di vasi wc in ceramica, si è orientata alla creazione del sanitario senza Brida.

Non solo igiene, ma anche risparmio idrico, silenziosità e design

Oltre al vantaggio di garantire una perfetta e completa pulizia del vaso wc, la soluzione senza Brida favorisce il risparmio idrico perché viene richiesta meno acqua: mediamente dai 2 (scarico parziale) ai 4 litri (scarico totale). Il ridotto consumo d’acqua associato ad una differente circolazione dell’acqua all’interno del vaso (dovuta ad un design diverso rispetto ai vasi tradizionali con brida), permettono di ottenere un risciacquo wc più silenzioso.

Come si risolve il problema della fuoriuscita di acqua dal vaso

La particolare conformazione di tutti questi vasi wc senza Brida crea un problema alla tradizionale e necessaria forza d’uscita dal tubo di cacciata collegato alla casetta di risciacquo. Naturalmente, se per il risciacquo del vaso wc senza Brida sono richieste 2 portate di scarico delle quali una da 2 litri (scarico parziale) e l’altra  da 4 litri (scarico totale), conseguentemente la casetta deve essere assolutamente tarata su queste 2 portate, attraverso la regolazione del galleggiante e della valvola di scarico. Ma questo può non essere sufficiente ad evitare gli schizzi dal vaso wc senza brida. A questo punto si agisce limitando la forza di caduta dell’acqua dal fondo casetta all’imbocco nel vaso wc, attraverso l’introduzione di un riduttore di portata.

La cassetta ad incasso ANDROMEDA PLUS è idonea alla posa con vasi senza Brida

L’evoluzione dei vasi wc in ceramica ha accompagnato l’evoluzione dei prodotti Bampi. L’attenzione ai temi del risparmio idrico e dell’isolamento acustico -da oltre 25 anni stella polare dell’innovazione tecnologica Bampi- hanno indotto i tecnici Bampi ad aggiornare i propri prodotti, offrendo al mercato la corretta soluzione per accompagnare le scelte di design e comfort assunte dai consumatori e utilizzatori finali. Il modello ANDROMEDA, quindi, è perfettamente idoneo ad essere installato come cassetta di scarico ad incasso parete per un sanitario senza brida di qualsiasi marca e modello.

C’è un rubinetto molto importante in casa: sappiamo dov’è?

La distribuzione domestica del GAS ci consente di alimentare la caldaia, il bollitore, il piano cottura della cucina. Ogni impianto realizzato per portarci il GAS in casa, se realizzato a regola d’arte (purtroppo in Italia il condizionale in questo caso è necessario), deve prevedere un rubinetto d’arresto accessibile dall’utente. Questo rubinetto deve essere facilmente accessibile, lontano dalla portata dei bambini e adeguatamente incassato a parete o comunque protetto da ogni possibile urto accidentale. Per questa importante funzione d’intercettazione del GAS in casa, Bampi propone HOMEGAS, una valvola d’intercettazione GAS ad incasso dal pregevole design.

HOMEGAS: affidabile, sicura e facile da installare

La valvola HOMEGAS (disponibile a 1 o 3 uscite) è costituita da un corpo in ottone ed è alloggiata in un’apposita scatola per l’incasso a parete con placca di ridotte dimensioni in ABS cromato. La valvola si giunta rapidamente con raccordi a pressare utilizzati per la giunzione a tubazioni in materiale metallo-plastico (tipo tubo multistrato PEX/AL/PEX). Tutte le indicazioni per una corretta installazione seguono le prescrizioni contenute nella norma tecnica di riferimento, la UNI CIG 7129:2015.

Pregi e caratteristiche della valvola HOMEGAS

Le difficoltà di accesso e azionamento dei rubinetti d’intercettazione tradizionali nelle caldaie e nei fornelli a gas (a causa dell’ingombro dei mobili su misura da incasso delle cucine), ha suggerito la necessità di progettare e realizzare una soluzione innovativa. La soluzione offerta da Bampi è HOMEGAS, una valvola ad incasso con una placca di copertura e comando dal pregevole design.

  • Valvola a sfera da 3/4” in ottone a 1 o 3 uscite (allaccio raccordi press-fitting)
  • Passaggio totale della valvola a sfera pari a 20 mm.
  • Classe di pressione: 0,5 bar (500 Mbar)
  • Scatola in polistirolo per incasso a parete
  • Placca amovibile in ABS cromato dimensioni L165xH128 mm.

Il sifone riveste un ruolo determinante per l’igiene e la salubrità degli ambienti

Ogni apparecchio sanitario destinato alla nostra igiene o alle attività domestiche, deve essere collegato ad un sifone. Spesso gli si attribuisce un ruolo “marginale” senza comprenderne la sua importanza funzionale. In realtà, il sifone non ha “solo” il compito di ostacolare il passaggio di residui o “corpi estranei” durante l’uso dei sanitari, ma più correttamente assolve al ruolo di “salvaguardia idraulica”. Una sorta di “tappo d’acqua” che deve impedire il ritorno di sgradevoli odori (provenienti dal sistema di scarico) nei locali abitativi. All’interno di ogni sifone ci deve sempre essere un livello d’acqua di almeno 5 cm. e tale contenuto, se prosciugato per effetti depressivi durante l’utilizzo del sistema di scarico, può provocare oltre alla percezione di cattivi odori, anche il rilascio in ambiente di batteri.

SIFONE LAVABO
SIFONE BIDET
PILETTA DOCCIA
PILETTA PAVIMENTO
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Come scegliere il sifone per un lavabo, un bidet o una doccia?

In relazione all’estetica del prodotto, tendenzialmente anche il sifone -tanto più se è a vista- viene scelto per il suo aspetto ed il suo design. I sifoni sono generalmente realizzati in ottone cromato o in materiale plastico (ABS o PP) cromato; recentemente vi sono finiture satinate o “soft touch” in colori che si allineano alla scelta cromatica d’arredo del bagno. Un’altra importante ragione di scelta di un sifone può essere la facilità d’ispezione e pulizia. Soprattutto per docce, bidet e lavelli presenti nel bagno, è fondamentale mantenere puliti i sifoni, soprattutto se nell’abitazione sono presenti persone con i capelli lunghi. La pulizia vale anche e soprattutto per i sifoni contenuti all’interno delle pilette doccia o delle pilette a pavimento.

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Cosa fare se c’è “gorgoglio” nel sifone?

Uno dei primi avvertimenti dello svuotamento del sifone è il cosiddetto effetto “gorgoglio”. Si tratta di un movimento d’aria creato durante lo scarico idrico. Il passaggio dell’acqua nelle tubazioni, in relazione alla sua portata e velocità di transito, crea un effetto depressivo, ovvero una pressione negativa d’aria che tende (per aspirazione) a risucchiare l’acqua nei sifoni; per questa ragione la norma tecnica prevede un livello minimo d’acqua nei sifoni pari a 5 cm. Un esempio classico per comprendere tale effetto è quello della lavastoviglie o della lavatrice. Tali apparecchi per poter evacuare l’acqua utilizzata durante il risciacquo sono dotati di una pompa che spinge in pressione l’acqua. Infatti, proprio durante la fase di scarico, si ode l’effetto acustico del gorgoglio dal lavandino del bagno o dal lavello della cucina. Quando avviene ciò, significa che il contenuto d’acqua nel sifone può essere prosciugato a tal punto che si possono verificare passaggi di cattivo odore dalle tubazioni. Per evitare o risolvere la problematica, è possibile installare la valvola di aerazione (tipo BAMVENT-50), un apparecchio capace di proteggere “il tappo idraulico” del sifone, installabile rapidamente (se lo spazio lo consente) senza particolari interventi “invasivi”.

Principio d’incendio: come proteggere dal fuoco un tubo di plastica.

Prende fuoco accidentalmente un’auto parcheggiata in un garage condominiale. Velocemente divampano le fiamme con la diffusione di fumi tossici, con il rischio che fuoco e gas di combustione si propaghino al di sopra verso gli appartamenti, attraverso i condotti tecnici. Quando si affronta il tema della “protezione passiva dal fuoco” nel caso specifico degli attraversamenti di impianti tecnici, le problematiche da affrontare sono diverse e in taluni casi piuttosto complesse. Le tubazioni (nella gran parte dei casi di materiale plastico: PP, PVC, PE-HD, ABS) che transitano da un “ambiente a rischio incendio” ad un ambiente abitativo, indipendentemente dalla loro natura combustibile o incombustibile, sono considerate delle vie di passaggio della fiamma e quindi è necessario adottare dei sistemi di protezione. La soluzione più diffusa, affidabile e pratica, è quella di circondare la tubazione con un apposito collare (o manicotto) tagliafuoco. Si tratta di elementi cilindrici in metallo contenenti più strati di materiale ad alto potere intumescente, con il fine di garantire il ripristino dell’ermeticità di strutture e compartimento antincendio, andando a ostruire lo spazio lasciato libero dalla combustione dei tubi a causa della propagazione di fumi e gas di combustione. Durante l’incendio la tubazione, a causa delle alte temperature, si deforma fino a scomparire progressivamente; il componente intumescente del collare invece andrà ad espandere garantendo un alto potere termoisolante che bloccherà il passaggio di fumo e fiamme. I collari tagliafuoco sono omologati in osservanza alla norma EN 1366-3 “Prove di resistenza al fuoco per impianti di fornitura servizi – Parte 3: Sigillanti per attraversamenti”, che regolamenta i test per i sistemi di sigillatura antincendio di attraversamenti di impianti tecnici.

Vantaggi e peculiarità del manicotto tagliafuoco Bampi EI180

La caratteristica del manicotto (altrimenti chiamato collare) tagliafuoco EI 180 / EN 1366-3 è quella di essere composto da materiale intumescente (avvolto in un bracciale di lamiera in acciaio zincato) che, in caso d’incendio, si espande per comprimere il tubo evitando il passaggio di fiamme, vapori e gas di combustione. La resistenza al fuoco del manicotto viene stabilita attraverso dei test eseguiti secondo una norma internazionale di riferimento, la EN 1366-3. La classe di resistenza, ovvero il tempo di tenuta del manicotto, viene attribuita attraverso diverse configurazioni di prova, cioè con le tubazioni aperte e/o chiuse tra i due ambienti, sia per i solai, sia per le pareti. Nel caso dei manicotti tagliafuoco Bampi, la classe di resistenza al fuoco è la EI 180 in configurazione U/C (aperto/chiuso).

La posa del manicotto tagliafuoco Bampi

La modalità d’installazione del manicotto tagliafuoco EI 180 / EN 1366-3 è molto semplice e rapida. Sulla parte esterna del manicotto in acciaio zincato sono presenti due linguette incernierate che consentono di chiudere l’avvolgimento alla tubazione di materiale plastico tipo PP / PE-HD / PVC / ABS. Il manicotto deve essere ancorato alla superficie del solaio o della parete, attraverso il fissaggio con prigionieri in acciaio tramite apposite asole. La gamma dei manicotti tagliafuoco Bampi è disponibile nei diametri 32, 40, 50, 63, 75, 90, 100, 110, 125, 140, 160, 200, 250 e 315 mm. Nel caso di passaggi particolari in forometrie anguste o in spazi limitati nei quali l’installazione dei manicotti non è possibile, si possono impiegare le BANDE TAGLIAFUOCO oppure i SACCHETTI TAGLIAFUOCO, soluzioni entrambe certificate CE EI180.

Resistente, flessibile e malleabile: il multistrato è la scelta obbligata per la distribuzione idrotermosanitaria.

Siamo agli albori degli anni ’90 quando la soluzione del tubo multistrato viene introdotta per la prima volta in Europa, mentre in Italia la soluzione stratificata in Polietilene e Alluminio si diffonde a partire dal 1995. Si tratta di una tappa importante, un’evoluzione fondamentale per l’impiantistica idrotermosanitaria. Con l’avvento di questa straordinaria innovazione, si uniscono le caratteristiche di flessibilità e malleabilità del polietilene, con le caratteristiche di resistenza e soprattutto di barriera all’ossigeno garantite dall’alluminio; il tutto favorito da una semplicità e rapidità di posa con l’utilizzo di raccordi in ottone da giuntarsi in modo estremamente sicuro ed affidabile con l’ausilio di pressatrice oppure, più tradizionalmente, a stringere manualmente. Ovviamente anche Bampi fa la sua parte in questo processo evolutivo e nel 1999 proporrà la gamma BALPEX composta da tubazioni in PEXb/AL/PEXb (tubo reticolato chimicamente) e PEXc/AL/PEXc (tubo reticolato elettronicamente), e supportata da 3 differenti gamme di raccordi: la serie MP e la serie LP per il press-fitting e la serie BL per la giunzione a stringere.

Un’opportunità unica per tanti ambiti applicativi

BALPEX è un sistema per il carico idrico di impianti idrosanitari, impianti di riscaldamento ad alta temperatura, impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, conforme alla UNI EN ISO 21003:2009. Il sistema BALPEX, inoltre, è idoneo per impianti di trasporto acqua refrigerata in accordo alla UNI EN ISO 12241:2009, linee di aria compressa, impianti di irrigazione, nonché per il trasporto di fluidi potabili secondo quanto prescritto dal D.M. 174 del 6 aprile 2004. L’ambito applicativo del sistema BALPEX è molto vasto: è idoneo per le reti di distribuzione idrotermosanitaria in edifici a destinazione residenziale, industriale e commerciale, pubblici e ricettivi come ospedali, case di riposo e RSA, alberghi, scuole, luoghi di culto.

Semplice e veloce nella posa idraulica

Dopo 40 anni dalla sua introduzione sul mercato europeo, tutti gli installatori idraulici ne hanno apprezzato le sue qualità e caratteristiche. Il sistema “multistrato” è semplice da installare grazie alla malleabilità del tubo in PEX/AL/PEX e alla rapidità con la quale si giuntano i raccordi, sia a pressare con apposita attrezzatura, sia manualmente a stringere. La tenuta tubo-raccordo è garantita da O-ring in gomma montati sul corpo in ottone del raccordo coperto da boccola in acciaio inox nel caso della giunzione press-fitting, oppure coperti da dado in ottone nel caso della giunzione a stringere. AVVERTENZA: si ricorda che nel caso di giunzione manuale a stringere i raccordi non possono essere annegati a terra o in parete.